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Segni di bellezza

La Basilica
La madonna del Bergognone
Crocefisso di fra Gabrio
Segni di bellezza
Cala il sipario sulla seconda edizione della stagione musicale, che anche quest'anno ha visto una viva partecipazione di pubblico interessato al sacro, sia artistico, sia musicale

Si è conclusa la seconda edizione della stagione musicale Segni di Bellezza che anche per questo secondo anno di vita ha avuto come scopo primario quello di evangelizzare, di annunciare la Buona Notizia a quanti non la conoscono.
Due, come di consueto, le modalità scelte per trasmettere la fede nei momenti importanti dell'anno liturgico: la prima, la presentazione di un'opera d'arte presente in Basilica, tenuta da Mons. Marco Navoni, dottore della Biblioteca Ambrosiana che a seconda delle occasioni, ha fornito dettagli interessanti su opere di grandissimo pregio quali: la Madonna col Bambino del Bergognone dei primi anni del 1500 per l'ultimo concerto del 30 aprile dal titolo “Ha sete di te l'anima mia”, il Crocifisso di Fra' Gabrio del 1200 per la Passione di Cristo, l'ancona della Passione che si trova sull'altare maggiore di fine 1300 per la Quaresima e l'ancona dei Magi del 1347, che è situata di fianco alle loro reliquie, per l'Epifania.

La seconda e anche la più estesa parte delle serate, è stata affidata al maestro Michele Brescia, nelle vesti di direttore artistico di Segni di Bellezza e di guida dell'Orchestra sinfonica Carlo Coccia di Novara, che nel concerto finale del 30 aprile ha stupito il pubblico con un vero e proprio coup de théâtre: ha introdotto l'ottobasso, uno strumento che ricorda un enorme contrabbasso, con tre corde, delle leve per la mano sinistra e dei pedali che il musicista muove contemporaneamente con l'archetto, stando in piedi su una pedana posta a fianco allo strumento, alto quasi quattro metri.
Le note di Dvořák, Mendelssohn, Bach, Händel, Mahler, Britten, Elgar, Mozart e Beethoven che abbiamo ascoltato per l'Epifania, la Quaresima, la Settimana Santa e per l'ultimo concerto sulla “sete” di Diodell'essere umano, hanno coinvolto un pubblico sempre maggiore, via via che le serate si sono avvicendate, e hanno provato
a far conoscere allo spettatore un orizzonte più ampio, nella speranza di colmare il suo desiderio di infinito, di oltrepassare la condizione umana, tanto ricca e speciale, quanto bisognosa di Misericordia.  
Non sono mancate due serate fuoristagione preparate per ottobre e dicembre 2015.
La prima è stata organizzata in occasione della presentazione del restauro di una pala lignea di Biagio Battista Sanguigni del 1419, formatosi alla scuola del Beato Angelico. Ammirare l'opera è stata una vera rarità: non è normalmente visibile, infatti, perché fa parte di una collezione privata.
Frate Alessandro Giacomo Brustenghi è stato l'ospite d'onore del concerto di Natale e ha intrattenuto il numeroso pubblico con la sua testimonianza di fede e con il suo canto devoto, che ha spaziato dal repertorio natalizio a quello religioso.

Molte sono le vie per la nuova evangelizzazione e la Basilica di Sant'Eustorgio, tra le tante che già percorre, ha scelto anche questa. Un modo sicuramente originale e significativo per essere in linea con il pensiero di Papa Francesco che asserisce: “L'arte, oltre a essere un testimone credibile della bellezza del creato, è anche uno strumento di evangelizzazione”, nel libro La mia idea di arte del 2015.  

Ricordiamo che Segni di Bellezza ha avuto il Patrocinio del Comune di Milano e grazie alla disponibilità dei molti volontari le serate sono state a ingresso libero.
Arrivederci alla prossima stagione, nel 2017.

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Ringraziamo tutti i media che hanno gentilmente pubblicato e supportato Segni di Bellezza:
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